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martedì 30 settembre 2014

Voglia di... pomodoro

Avete presente le voglie, quelle macchie della pelle rosse o marroncine? Tantissime persone ne hanno una o più su qualche parte del corpo, gambe, braccia, piena fronte. Leggenda vuole che la loro comparsa sia legata alle voglie delle mamme in gravidanza, spesso improbabili, tipo cocomero a dicembre. La mamma insoddisfatta si toccava una parte del corpo e tatan... al bimbo veniva automaticamente una chiazza sulla parte del corpo che la mamma s'era toccata.
Si, è vero non c'è niente di scientifico. Provate però a mettetevi nei panni di un futuro papà che svegliato alle 4 di notte sente pronunciare la frase "caro, mi porti una coppa di fragole? Non vorrai mica che il nostro piccolo nasca con una enorme macchia sulla faccia, vero?". Sfido il più reticente degli uomini a non cedere alla minaccia di un figlio deturpato.
Quello che però mi fa sorridere è che, da piccola, io credevo fermamente a questa storia e chiedevo a mia madre di raccontarmi come mai io avessi quella macchia rossa rossa sulla pancia. La mia non era di fragola, di caffè, come quelle di tutti i bambini che conoscevo. No. La mia era una voglia speciale,  di pomodoro. Si, si avete capito bene, pomodoro. E nello specifico quei pomodori che si trovano a settembre, giusto per non lasciare spazio a dubbi e fraintendimenti.
Vi lascio immaginare le prese per i fondelli.... e le risate che mi faccio ora quando ripenso a come difendevo questa storia, della mia macchia rossa sulla pancia. Sta di fatto però che io i pomodori li mangerei anche a colazione. Sarà forse colpa della mia voglia?

TORTA SALATA DI POMODORI E MOZZARELLA


Ingredienti:
Per la pasta brisé:
300 gr di farina
150 gr di burro
un pizzico di sale
70 ml di acqua

Ripieno:
300 gr di pomodori ciliegino
1 mozzarella fiordilatte tagliata a dadini
basilico 
origano
1 cucchiaino di zucchero di canna
pangrattato 

Procedimento:
Preparate la pasta brisé. Mischiate farina e burro freddo con la punta delle dita, aggiungete il sale. Quando la pasta sarà simile a briciole aggiungete l'acqua, poco per volta, fino al completo assorbimento. Formare una palla, avvolgetela in una pellicola e mettetela in frigo per mezz'ora.
Passato il tempo stendetela con un po' di farina e ritagliate un disco tondo e rivestite uno stampo a cerniera. Sul fondo spargete un po' di pangrattato che aiuterà ad asssorbire l'eccesso di umidità.
Aggiungete i pomodori interi, un cucchiaino di zucchero di canna, basilico, origano, la mozzarella e un po' di sale. Io faccio scolare prima la mozzarella, in modo che non rilasci troppo liquido.
Richiudete con un disco di pasta brisé bucherellato o con delle strisce di pasta.
Infornate in forno già caldo per circa 40 minuti a 180° o comunque fin quando la torta non sarà cotta.
Fate raffreddare, decorate con tanto basilico e... buon appetito!



Con questa ricetta partecipo alla raccolta de La Scimmia Cruda:


mercoledì 6 giugno 2012

Polpettone di asparagi e vecchi ricordi

Quando ero piccola odiavo gli asparagi. Non sopportavo la loro consistenza, il loro odore e soprattutto il loro sapore. Un vero e proprio odio nei confronti di questa verdura. I miei nonni avevano un appezzamento di terra che coltivavano e che dava loro tutti i prodotti di cui avevano bisogno. Mio nonno usciva presto la mattina e, muovendosi rigorosamente nella sua 126 rossa, si dilettava a coltivare il suo piccolo-grande pezzo di terreno. Quando non c'era scuola o nei giorni di festa portava anche noi nipoti in quella terra così ricca di alberi e coltivazioni da lui tanto amate e curate. E proprio in un angolino di questa nascevano gli odiati asparagi. Non erano quelli bianchi e grossi che si trovano ora, ma verdi e sottili. Quando tornava a casa col suo bottino, mia nonna era subito pronta a trasformarlo in una di quelle ricette con cui, in una maniera o nell'altra, riusciva a far mangiare gli asparagi a tutti i nipoti: nella frittata. 
Sono passati 11 anni da quando i miei nonni non ci sono più e da allora nessuno più in casa mia ha cucinato quella frittata. Arrivata all'università ho ben evitato l'odiato ortaggio, eliminandolo definitivamente dalla lista dei prodotti a me graditi. 
Un anno fa trovandomi in un ristorante con degli amici ho scoperto un'altra specie di asparago, quello bianco, che da noi a Taranto non si trova. Un po' per curiosità un po' per insistenza da parte degli altri ho assaggiato la "nuova" varietà, scoprendo che il suo sapore non era così cattivo come lo ricordavo. 
Così, quando un mese fa mi sono trovata con mia madre di fronte ad un mazzo di asparagi verdi e sottili come quelli della mia infanzia non ho saputo resistere alla tentazione di dare una seconda chance agli odiati steli verdi. Complice una ricetta trovata in un vecchio giornale di cucina mi sono ritrovata a comporre una ricetta che mi ha fatto riscoprire la bontà dell'odiata verdura. E vi dirò di più...anche al resto della famiglia è piaciuta così tanto che nel piatto di portata non sono rimaste nemmeno più le briciole!


POLPETTONE DI ASPARAGI 



Ingredienti: 
500 gr di macinato di manzo
250 gr di asparagi verdi
2 uova
1 mozzarella
100 gr di prosciutto cotto 
3 fette di pane in cassetta
latte qb.
80 gr parmigiano 
pangrattato qb
prezzemolo qb
sale e pepe qb.
1 cucchiaio di olio evo

PROCEDIMENTO:
Pulite gli asparagi dalle parti dure eliminando le estremità. Lessateli per una decina di minuti in una pentola alta.
Mettete ad ammollare il pane in cassetta nel latte per qualche minuto.
In una ciotola lavorate il macinato con le uova, il parmigiano, il pane strizzato dal latte, il sale e il pepe, il prezzemolo tritato e l'olio. All'occorrenza aggiungete un po' di pangrattato per asciugare l'impasto. 


Stendete su un tagliere l'impasto di carne ottenuto e preparate il ripieno ponendo sulla sua superficie in ordine, il prosciutto cotto, gli spinaci e infine la mozzarella tagliata a cubetti. 


Aiutandovi con della carta forno arrotolate l'impasto e chiudetelo per bene, arrotolandolo nella carte forno come se fosse una caramella. 
Cuocete a 180° per 35-40 minuti in forno già caldo.


sabato 11 febbraio 2012

Casi umani e gateau di patate

La mia amica Chiara ieri mi ha dedicato una frase che dice più o meno così: <<Qualcuno fa la raccolta di figurine, altri di conchiglie o magneti. Io sono più originale colleziono casi umani>>. E' la mia migliore amica e sa starmi vicino quando ne ho bisogno e mai come oggi questa frase mi calza a pennello. In una settimana di colloqui per trovare un lavoro penso di aver visto TUTTO! Compreso un balletto annesso di canzone motivazionale stile "Tutta la vita davanti" (per avere un'idea clicca qui).
Aspettando proposte migliori mi sono consolata con una ricetta classica di mia mamma, il gateau di patate. La ricetta è molto semplice, basta davvero poco per cucinarla ed è uno dei miei piatti preferiti.
Quando ho cominciato a cucinarlo (uno dei primi esperimenti culinari fatti), invece di usare le patate facevo il puré di patate e dopo aggiungevo gli altri ingredienti. Così ci vogliono davvero 10 minuti per fare tutto. Io lo abbino sempre a una insalatina, come qui nelle foto. Vi lascio la ricetta!


GATEAU DI PATATE




Ingredienti:

800 grammi di patate
2 uova
100gr di parmigiano
100 gr di prosciutto cotto 
100 gr di scamorza (o di mozzarella)
50 ml di latte
sale e pepe
noce moscata


PROCEDIMENTO:

Lessate la patate con tutta la buccia, sbucciatele e riducetele in purea con lo schiacciapatate o con una forchetta.
Aggiungete al composto ottenuto il latte, le uova, il parmigiano, sale, pepe e noce moscata e mescolate il tutto.



Imburrare una pirofila o una tortiera e cospargetela di pan grattato.



Mettete metà del composto nella pirofila e livellatelo. Aggiungete poi il prosciutto e la scamorza (o la mozzarella) già tagliata e sovrapponete l'altra metà di impasto.



Infine cospargete l'ultimo strato di pan grattato e parmigiano.



Cuocete in forno già caldo per 20-25 minuti a 190°.